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Renaissance in Italy, Volume 1 (of 7) - The Age of the Despots by John Addington Symonds
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calcina con che si murano gli stati de' tiranni è il sangue de'
cittadini: però doverebbe sforzarsi ognuno che nella città sua
non s'avessino a murare tali palazzi,' it is very difficult to
approve of his advocacy of the Duke.

[5] Though even here the selfish ambition of the man was
apparent to contemporaries: 'egli arebbe voluto uno stato col
nome d' Ottimati, ma in fatti de' Pochi, nel quale larghissima
parte, per le sue molte e rarissime qualità, meritissimamente
gli si venia.'--Varchi, vol. i. p. 318.

[6] Guicciardini's _Storia Fiorentina_ and _Reggimento di
Firenze_ (_Op. Ined._ vols. i, and iii.) may be consulted for
his private critique of the Medici. What was the judgment
passed upon him by contemporaries may be gathered from Varchi,
vols. i. pp. 238, 318; ii. 410; iii. 204. Segni, pp. 219, 332.
Nardi, vol. ii. p. 287. Pitti, quoted in _Arch. Stor._ vol. i.
p. xxxviii., and the 'Apologia de' Cappucci' (_Arch. Stor._
vol. iv. pt. 2). It is, however, only fair to Guicciardini to
record here his opinion, expressed in _Ricordi_, Nos. ccxx. and
cccxxx., that it was the duty of good citizens to seek to guide
the tyrant: 'Credo sia uficio di buoni cittadini, quando la
patria viene in mano di tiranni, cercare d'avere luogo con loro
per potere persuadere il bene, e detestare il male; e certo è
interesse della città che in qualunque tempo gli uomini da bene
abbino autorità; e ancora che gli ignoranti e passionati di
Firenze l' abbino sempre intesa altrimenti, si accorgerebbono
quanta pestifero sarebbe il governo de' Medici, se non avessi
intorno altri che pazzi e cattivi.'

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